Il mondo in tensione

Dopo l’attacco iraniano a Israele dell’1 ottobre, il rischio di un’escalation sembra essere sempre più vicino. A seguito dell’offensiva di Teheran, che ha lanciato 180 missili balistici vicino alla capitale Tel Aviv “in risposta alle uccisioni di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e Abbas Nilforoushan”, il presidente israeliano Netanyahu ha minacciato l’Iran dichiarando che “pagherà le conseguenze” per aver “commesso un grosso errore”. E anche il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha condannato l’attacco annunciando “gravi conseguenze” e specificando che “lavoreremo con Israele per far sì che ciò accada”. A Tel Aviv si starebbe infatti già parlando di una possibile controffensiva, che potrebbe avere come obiettivi principali le strutture petrolifere o gli impianti del programma nucleare iraniani.

L’Italia resta guardinga, prudente ma pronta a intervenire. A spiegare le posizioni del Governo italiano in audizione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, sono stati questa settimana il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

“L’apertura del fronte libanese e l’intervento diretto dell’Iran hanno inevitabilmente accresciuto il rischio di un conflitto regionale su larga scala” ha dichiarato Tajani. “Ma l’escalation delle ultime ore ci spinge ancora di più a lavorare per la pace e per il dialogo. C’è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l’intero Medio Oriente. Facciamo appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali”.

Tajani, insieme al Ministro Crosetto, ha partecipato al vertice convocato d’urgenza a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio a seguito dell’attacco missilistico iraniano su Israele, attacco fermamente condannato dal Governo italiano.

Il Governo italiano, anche in qualità di Presidente del G7, si sta adoperando a 360 gradi. Il tavolo di Governo è stato convocato in forma permanente per monitorare costantemente l’evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie. L’Italia sarebbe pronta ad assumere ogni iniziativa per garantire la sicurezza dei nostri connazionali, tanto che si sta lavorando per venire incontro alle loro richieste attraverso un aumento dei collegamenti, inclusi voli charter e altre modalità, che si stanno esaminando insieme al ministero della Difesa.

“Lavoriamo in maniera convinta” ha concluso Tajani “per evitare che tutta la regione finisca nell’abisso di una guerra generalizzata, una catastrofe che nessuno sarebbe in grado di controllare, che porterebbe morte e devastazione per anni. Il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza e in Libano è decisivo per ridare spazio alla diplomazia e riportare l’intero quadrante su un cammino di dialogo e stabilità. È un percorso complesso ma è un risultato che possiamo ottenere se tutte le parti si impegneranno al massimo e sapranno essere responsabili. La via diplomatica è l’unica che può portare a risultati duraturi e fermare una spirale di violenza e instabilità che è già durata fin troppo”.

Le ore sono concitate, gli occhi del mondo puntati sul Medio Oriente. Le diplomazie del mondo Occidentali in questi giorni hanno le finestre illuminate fino a tarda notte.