Software Made in Italy, al Senato confronto sul ruolo del software italiano nel tessuto produttivo
Roma, 22 maggio 2024 – Si è svolto al Senato, presso la Sala Caduti di Nassirya, l’evento “Software del Made in Italy” promosso dal Sen. Bartolomeo Amidei, Senatore e Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione, in collaborazione con AssoSoftware, l’Associazione di Confindustria che rappresenta gli interessi delle aziende dell’IT che realizzano oltre il 90% del software applicativo-gestionale per imprese, intermediari e Pubblica amministrazione.
L’evento è stato aperto da un messaggio di saluti di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha evidenziato come «Software Made in Italy sia un’iniziativa significativa perché, nell’ampio panorama dei nostri prodotti, si pone l’accento sulle possibilità di successo che le nostre aziende sono in grado di segnare anche nel settore tecnologico. Le aziende produttrici di software, oltre a contribuire alla crescita, svolgono un ruolo fondamentale: sono indispensabili all’avanzamento digitale del sistema produttivo, specialmente le PMI che purtroppo ancora registrano livelli troppo bassi nell’adozione di prodotti informatici. Sviluppare software nel nostro Paese è essenziale per acquisire indipendenza strategica, anche alla luce del largo sviluppo di sistemi legati all’Intelligenza Artificiale, al centro dell’attenzione a livello nazionale e internazionale, anche in seno al G7. Insieme possiamo traghettare al meglio il Paese verso nuove soluzioni innovative, continuando a promuovere l’eccellenza del Made in Italy anche nel software».
A seguire è intervenuto il sen. Amidei che ha avuto modo di ricordare l’appoggio del Governo allo sviluppo digitale del nostro Paese, in particolare ha dichiarato: «la trasformazione digitale è un elemento imprescindibile per lo sviluppo delle imprese ma anche della nostra società. I numeri presentati oggi sono molto significativi, e in questo senso il Governo deve fare e farà la sua parte per creare le condizioni che consentano ai produttori di software non solo di crescere da un punto di vista economico, ma anche di essere tutelati e incentivati da un punto di vista legislativo».
Durante l’incontro è stato approfondito il ruolo del software italiano nel sistema produttivo nazionale, partendo dagli spunti forniti dalle ricerche: “Software nelle PMI: un motore d’innovazione per l’Italia” condotta dagli Osservatori di Digital Innovation del Politecnico di Milano, e “Cultura del Software, Sviluppo Italiano”, a cura del Data Lab Luiss e del Centro Studi Confindustria. L’obiettivo: favorire un confronto tra rappresentanti del mondo istituzionale, aziendale e accademico sulle misure da mettere in campo per fare dell’Italia un hub europeo dello sviluppo software. Le basi ci sono, il settore software e servizi nel solo 2022 ha impiegato oltre 137.000 persone, generando un fatturato di 56,3 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente.
«Nei prossimi 5 anni il comparto software in Italia varrà tra 1 e 2 punti del PIL – ha dichiarato il presidente di Assosoftware, Pierfrancesco Angeleri – l’incontro di oggi è stato un importante momento di confronto con le istituzioni per creare quell’ecosistema digitale che consentirà all’Italia di diventare un paese all’avanguardia nel campo del software. Parliamo di un settore, che stando ai dati presentati oggi, rappresenta la leva per lo sviluppo digitale del tessuto economico, in particolare per le PMI, che compongono la reale spina dorsale del sistema produttivo e faticano oggi a muoversi in un mercato sempre più competitivo».