Siccità: Abruzzo e Marche restano regioni critiche, lieve miglioramento complessivo nel Centro Italia

Siccità: Abruzzo e Marche restano regioni critiche, lieve miglioramento complessivo nel Centro Italia
Roma, 10 aprile 2025 – Un timido segnale di miglioramento, ma l’allerta resta alta. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici dell’Autorità Distrettuale dell’Appennino Centrale, che ha diffuso il quadro relativo alla severità idrica del mese di marzo 2025.
Il livello complessivo di criticità nel Distretto si mantiene “medio”, con un trend in leggero miglioramento rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, permangono situazioni particolarmente delicate in Abruzzo e Marche, dove alcune aree sono ancora classificate in severità “alta”.
L’inizio del 2025 si è confermato climaticamente molto instabile: se gennaio è stato estremamente secco – con deficit pluviometrici fino al -54,3% nelle Marche – febbraio ha segnato un forte recupero, con punte fino al +113,6% in Abruzzo. L’andamento altalenante del clima fa sì che il bilancio idrico resti in rosso: da ottobre 2024 a febbraio 2025, Lazio e Abruzzo fanno segnare rispettivamente -20,2% e -15%.
A peggiorare il quadro, anche l’anomalia termica: le temperature superiori alla media di gennaio e quelle insolitamente basse di febbraio hanno causato un rapido scioglimento delle nevi, riducendo l’apporto idrico da scioglimento. Anche il manto nevoso è risultato in forte deficit, fino al -76% in Abruzzo e addirittura al -95% nell’area del bacino del Tevere.
Le portate di fiumi e sorgenti restano inferiori alla media stagionale, in particolare nel Lazio, dove alcune sorgenti mostrano livelli critici. I bacini e i laghi hanno beneficiato delle precipitazioni di febbraio, ma le scorte idriche non sono ancora sufficienti.
L’ATO 5 Marche (province di Ascoli Piceno e Fermo) continua a trovarsi in severità alta, mentre permangono in uno stato di severità idrica media, e necessitano di attento monitoraggio, il territorio della Regione Umbria e l’ATO 2 Lazio centrale – Roma (Città metropolitana).
«La situazione è in lieve miglioramento, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. È fondamentale agire con rapidità per attivare gli investimenti già previsti e mettere in sicurezza il sistema idrico del Distretto», ha dichiarato Marco Casini, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. «Serve una risposta concreta: dal finanziamento del programma triennale degli interventi alla rapida erogazione dei fondi del PNISSI, fino alla nomina dei membri del nuovo Osservatorio. Solo così potremo fronteggiare con efficacia una crisi che, per molte aree del Paese, è ormai strutturale».
L’Osservatorio ha registrato l’utilizzo di misure emergenziali nelle seguenti Regioni:
ABRUZZO
Nei mesi di gennaio e febbraio 2025, la regione Abruzzo ha dovuto far fronte a una situazione idrica particolarmente complessa. Nel Chietino, circa 60.000 utenti sono stati interessati da turnazioni nell’erogazione dell’acqua, mentre nel Teramano il numero è salito a oltre 114.000. Anche l’area del Marsicano ha registrato difficoltà, e circa 35.000 utenti sono stati coinvolti nelle turnazioni.
Per rispondere alle esigenze più urgenti, è stato necessario ricorrere all’approvvigionamento tramite autobotti per circa 800 utenti. Inoltre, sono state attivate fonti integrative in grado di garantire l’acqua a circa 250.000 utenti.
MARCHE
Anche le Marche hanno dovuto adottare misure straordinarie per garantire la continuità del servizio idrico. In particolare, è stata avviata l’attivazione di fonti integrative per assicurare l’approvvigionamento a circa 400.000 utenti.
UMBRIA
In Umbria, si sono verificati circa 430 casi in cui si è dovuto ricorrere all’uso di autobotti per garantire la fornitura d’acqua, a dimostrazione delle difficoltà diffuse anche in questa regione.
LAZIO
Nel Lazio, circa 18.000 utenti sono stati interessati da misure di turnazione, riduzione o sospensione dell’erogazione idrica. Anche qui si è reso necessario attivare fonti integrative, che hanno garantito l’acqua a circa 8.000 utenti.
L’Osservatorio, opera come Cabina di Regia secondo quanto previsto dal Protocollo d’intesa con il MASE, rinnova l’appello a Governo e istituzioni per l’attivazione tempestiva dei canali di finanziamento e il sostegno alle opere incluse nel Piano di gestione delle acque del Distretto.