RAPPORTO AFFIDE-BVA DOXA: CRESCE LA FIDUCIA NEL CREDITO SU PEGNO
RAPPORTO AFFIDE-BVA DOXA: CRESCE LA FIDUCIA NEL CREDITO SU PEGNO
- Gli italiani possiedono in media 7 gioielli, spesso dimenticati nei cassetti, ma solo 1 su 5 ritiene di essere in grado di stimarne il valore
- Aumenta l’acquisto di gioielli di seconda mano, scelto dal 21% degli italiani, con una percentuale maggiore tra i giovani dai 18 ai 39 anni (29%)
- Il 64% degli italiani considera l’acquisto di gioielli pre-loved un’opportunità di investimento ● I principali motivi per cui si ricorre al credito su pegno sono la necessità di far fronte a spese impreviste (62%) e il desiderio di realizzare progetti personali (19%)
Roma, 24 settembre 2024 – Storicamente gli italiani conservano in casa un piccolo tesoro in gioielli di alta gamma, spesso regali o cimeli di famiglia, il cui reale valore è poco conosciuto. Ognuno possiede in media 7 preziosi, ma ben 2/3 ne utilizzano meno di 5 all’anno. Solo il 17% dichiara di saperne stimare con precisione il valore, mentre la metà riporrebbe fiducia in una certificazione rilasciata da una società di credito su pegno. Questo servizio è visto come una risorsa preziosa: 6 italiani su 10 considererebbero il credito su pegno per affrontare spese impreviste, e 1 su 5 lo utilizzerebbe per realizzare un desiderio o un progetto personale. Sono questi i principali risultati del Rapporto Affide-BVA Doxa “Gli italiani, i gioielli e il loro valore”, che analizza la ricchezza degli italiani in gioielli e preziosi, esplorando al contempo la percezione, le abitudini e le intenzioni nei confronti del credito su pegno e del mercato dei gioielli di seconda mano.
Dall’analisi emerge che solo il 61% degli intervistati conosce il credito su pegno, una percentuale in calo rispetto al 2019 (69%). A dimostrazione della scarsa familiarità con questo servizio, meno della metà degli intervistati (45%) è consapevole che sia possibile riottenere il proprio bene. “Si tratta di una percezione che contrasta con la realtà. Infatti, ben il 95% dei nostri clienti riscattano il loro pegno – spiega Rainer Steger, direttore generale di Affide -. È quindi essenziale informare i cittadini sull’esistenza e sul funzionamento di forme di finanziamento alternative al canale bancario, che possono offrire una risposta immediata alle necessità urgenti, riducendo il rischio di ricorrere a soluzioni illegali come l’usura”.
È significativo l’aumento degli italiani che scelgono di acquistare gioielli di seconda mano: il 21% ha adottato questa opzione, attratto sia dai vantaggi economici che dalla sostenibilità. Quota che risulta più elevata tra i giovani dai 18 ai 39 anni (29%). Inoltre, spicca che il 64% degli italiani vede l’acquisto di gioielli pre-loved come un’opportunità di investimento strategico, particolarmente rilevante in un contesto di incertezza economica. Il periodo post-pandemico ha infatti rafforzato l’importanza della sicurezza finanziaria e dei beni rifugio come l’oro.
“Questi trend si riflettono positivamente nell’attività svolta da Affide – sottolinea Steger –. Con oltre 35.000 gioielli venduti ogni anno nelle aste, siamo una realtà consolidata nel settore. Ed è grazie alla trasparenza e all’esperienza dei nostri stimatori che i clienti possono contare sulla sicurezza di un acquisto di valore, accedendo a gioielli unici con un alto potenziale di investimento”.
Proprio l’affidabilità del credito su pegno, un servizio regolato e vigilato dalla Banca d’Italia, spinge un numero crescente di italiani a sceglierlo per trarre profitto dai propri preziosi. Il 19% degli
intervistati opterebbe per questa soluzione, con un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2019, mentre la quota di chi si rivolgerebbe a un ‘compro oro’ è diminuita di 10 punti (45%). “La crescente fiducia verso il credito su pegno ci motiva a investire nell’innovazione del nostro modello di servizio, puntando su trasparenza, rapidità e accessibilità – spiega Steger -. Con iniziative come la valutazione gratuita dei gioielli e soluzioni digitali – conclude –, confermiamo il ruolo di Affide come punto di riferimento nel credito su pegno e nelle aste di preziosi, unendo tradizione e modernità”.