DL Recovery, ADSI (Dimore Storiche): “Bene l’emendamento per il riuso e la valorizzazione degli immobili storici”

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Roma, 20 luglio 2021 – “L’emendamento approvato al Decreto Recovery, che incentiva e supporta il riuso e in generale la valorizzazione degli immobili di interesse storico e culturale, evita di lasciare i beni vincolati imbrigliati in una serie di regole e rigidità normative che avrebbero impedito loro di essere parte di quella ripresa economica che vede nei centri storici e nei piccoli borghi uno degli elementi principali della ripartenza del Paese”, ha dichiarato Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

“I centri storici delle più belle città d’Italia – prosegue di Thiene – sono infatti pieni di immobili costruiti prima del 1975: dunque come tali non in linea con i parametri aero-illuminanti definiti per legge dal decreto ministeriale del 5 luglio di quell’anno. Fino ad oggi, quindi, l’intreccio fra stratificazione normativa e rigida burocrazia non consentiva il restauro e il riutilizzo degli immobili vincolati in mancanza del rispetto di questi parametri, sopravvenuti dopo la loro costruzione. Una di quelle situazioni normative per cui sarebbe bastato applicare un po’ di buonsenso, ma che tuttavia la burocrazia italiana non è mai riuscita a sbloccare. Con l’approvazione dell’emendamento, finalmente, per un immobile costruito prima del 1975 – anche nel caso di ristrutturazione edilizia e cambio di destinazione d’uso – saranno validi i nuovi parametri, previsti già da diversi anni da tante regioni italiane in materia di recupero dei sottotetti, ma sempre mantenendo al centro del processo decisionale le Soprintendenze. Una norma immediatamente applicabile, che consente da subito di velocizzare l’iter di approvazione dei progetti e di ridurre i passaggi amministrativi, con conseguente risparmio di risorse economiche per lo Stato e per il proprietario dell’immobile oggetto di intervento”. 

“Credo si tratti di un bell’esempio di cooperazione tra Ministeri, e segnatamente tra il Ministero della Funzione Pubblica e il Ministero della Cultura. Per questo, a nome di tutta l’Associazione, plaudo ai Ministri Renato Brunetta e Dario Franceschini, che hanno colto l’importanza di tale modifica: un cambio che consentirà agli immobili di interesse culturale di concorrere alla ripartenza economica post pandemica del nostro Paese”, ha concluso di Thiene.